Oltre ai principali paesi industrializzati, anche le principali istituzioni internazionali riconoscono l’importanza strategica dell’analisi costi-benefici dei progetti infrastrutturali. Fra queste, la Banca Mondiale, l’Ocse e, dulcis in fundo, la Commissione europea che, per favorire la diffusione dell’analisi costi-benefici come strumento per il miglioramento della qualità delle decisioni infrastrutturali, ha rilasciato prima nel 2003 e poi nel 2008 una Guida che definisce la procedura di analisi e uniforma i criteri valutativi e le metodologie per lo svolgimento delle diverse fasi di analisi.
A questi si è aggiunto, di recente, anche il Fondo Monetario Internazionale: infatti, come riportato da Il Sole 24 Ore – RadioCor, “l'istituzione guidata da Christine Lagarde sostiene che la spinta del Pil da investimenti pubblici più alti è particolarmente forte se gli investimenti pubblici stessi sono fatti in periodi di debolezza economica e di politiche monetarie accomodanti. Per il Fondo, una priorità chiave nelle economie con efficienza relativamente bassa nell'investimento pubblico dovrebbe esser l'aumento della qualità degli investimenti infrastrutturali migliorando per esempio valutazione, selezione e realizzazione dei progetti e l'analisti rigorosa dei costi-benefici. L'Fmi è convinto che le "infrastrutture pubbliche siano una parte indispensabile dell'economia". Eventuali inadeguatezze "si sento immediatamente: interruzioni elettriche, insufficiente fornitura d'acqua e strade decrepite condizionano la qualità della vita delle persone e presentano barriere significative allo svolgimento delle attività aziendali".
Ma perché l’analisi costi-benefici è così importante?
Il motivo è semplice: l’obiettivo dell’analisi costi-benefici è quello di quantificare le diverse voci di costi e di beneficio (economici, sociali ed ambientali) di una specifica infrastruttura, e di dire no se i conti per la collettività (cittadini e imprese) non tornano, ossia se i costi sociali ed ambientali superano i benefici.
In altri termini, dire no se l’opera serve solo al proponente o all’amico del politico, dire sì solo a quei progetti che dimostrano, sulla base di un procedimento di calcolo trasparente e uniforme per tutti i progetti, un incremento netto e sostanziale di benessere collettivo.
Probabilmente l’analisi costi-benefici non è la panacea di tutti i mali, ma sicuramente l’adozione sistematica di questa metodologia potrebbe contribuire a cambiare il modo di fare politica e di interpretare la rappresentanza pubblica nelle procedure di spesa per infrastrutture, migliorandone l’efficacia e l’efficienza.
____________________________________________________________
Visita il nostro sito web: www.ecbaproject.eu
Sfoglia la nostra presentazione aziendale.
Per tenerti informato sui nostri studi e sulle nostre ricerche, seguici su Linkedin.
Seguici su Google plus.
Partecipa ai nostri sondaggi.